Benvenuto nel sito di Don Renzo Lavatori                                                                                                        

 

ATTUALIZZAZIONI

11 / 49

Terza domenica di Avvento (12-12-2010)
IL RAPPORTO TRA GIOVANNI BATTISTA E GESU' IL MESSIA


Il brano tratto dal Vangelo di Matteo (Mt 11,2-11) mette ancora in rilievo la figura del Battista in stretto collegamento con la persona di Gesù. Anzitutto Giovanni svolge una investigazione per riconoscere se il Cristo sia veramente colui che deve venire o bisogna aspettare qualcun’altro. A tal fine invia alcuni suoi discepoli per porre la domanda direttamente a Gesù, il quale non espone una trattazione sistematica su di sé né dà una risposta esplicita, ma fa vedere le meravigliose opere che egli compie, come le guarigioni dei malati, la risurrezione dei morti, l’annuncio del vangelo ai poveri. Sono quei segni che erano stati pre-annunciati dal profeta Isaia (Is 35,1-10) e che perciò attestano con chiara evidenza la realtà messianica di Gesù quale compimento delle antiche promesse. Queste parole danno a tutti noi, e non solo a Giovanni Battista, la certezza che Gesù è il vero Messia e come tale va creduto, amato e proclamato.
In un successivo momento Gesù fa un grandioso elogio di Giovanni, rivelando la sua forte personalità e insieme la sua alta missione di precursore, che è stato inviato quale messaggero per preparare la via al Signore che viene. Anche queste espressioni suscitano ammirazione e stupore verso il Battista, insieme scuotono l’animo nostro a seguire i suoi suggerimenti per disporci ad accogliere con adeguate disposizioni di spirito il Messia che fra pochi giorni nascerà a Betlemme. Non possiamo rimanere imprigionati dentro meschine prospettive materialistiche, ma renderci conto che quel Bambino rivela e comunica a noi la vera vita, l’amore puro, offrendoci la sua pace e il suo perdono. Una festa di Natale, che non sia intessuta da questi sentimenti di fede e di interiore accettazione nei confronti di Gesù, perde ogni suo mordente e scivola miseramente dentro le strettoie della banalità e della superficialità senza lasciare tracce di salvezza eterna e di rinnovamento dei cuori.
Infine Gesù fa una dichiarazione che stupisce, perché da una parte afferma che tra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni Battista, dall’altra dice che il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Quale il senso di questa apparente contraddizione? Il più piccolo indica colui che nella semplicità d’animo e nella purezza dei sentimenti aderisce pienamente al Vangelo di Gesù e segue fedelmente gli esempi del Maestro, facendosi bambino come il Cristo stesso ha fatto nascendo a Betlemme. Niente di più bello e coinvolgente di queste parole che offrono una luce meravigliosa su quella grotta dove Maria depone suo Figlio neonato. Tocca a noi saper vedere quella luce, ammirarla e farla calare nell’animo e nella nostra vita di ogni giorno.
 

don Renzo Lavatori

 

 

11 / 49