ATTUALIZZAZIONI
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Quarta
domenica di Avvento (19-12-2010)
GIUSEPPE FRA IL DRAMMA UMANO E IL PROGETTO DIVINO
Matteo (Mt 1, 18-24) descrive in maniera viva e concreta la figura di Giuseppe,
promesso sposo di Maria e uomo giusto, cioè fedele alla Legge e timorato di Dio.
Anche lui occupa un posto di rilievo nel mistero del Verbo Incarnato, sebbene
sempre in atteggiamento di umile servizio e di silenziosa disponibilità. Ciò non
toglie che abbia vissuto momenti di interiore turbamento e di grave angustia in
ragione proprio di essere coinvolto nel progetto salvifico che Dio ha preparato
per il suo popolo e che segue strade diverse dal comune pensare degli uomini.
Veniamo ai fatti. Nel tempo delicato in cui Maria era considerata giuridicamente
congiunta a Giuseppe quale sua futura sposa, ma ancora non abitava con lui in
attesa del matrimonio, Ella si trova incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe non sapeva nulla dell’evento straordinario capitato alla fidanzata e ne
resta sconcertato per due ragioni fondamentali. La prima proveniva dalla sua
grande fiducia verso questa ragazza pura e pia, di cui non aveva una pur minima
diffidenza. Ora invece la vedeva in stato di gravidanza. Cosa è successo? Un
fatto umanamente inspiegabile e moralmente inaccettabile. La seconda motivazione
aveva una radice ancora più profonda e spirituale, perché egli, concordemente
con la sua sposa, condivideva la scelta di un matrimonio verginale senza
consumazione, in conformità al progetto divino. Adesso invece sembra che tutto
sia rovesciato. Ne va di mezzo il senso religioso e l’impatto con il volere
stesso di Dio. Cosa
fare?
Secondo la legge giudaica la ragazza doveva essere denunciata per adulterio e
quindi condannata alla lapidazione. Una soluzione sconcertante. Essendo giusto,
decide in cuor suo di distaccarsi da lei, rinunciando ad ogni diritto, per
lasciarla nella sua personale responsabilità.. Un atto di sincera bontà e di
ammirevole rispetto.
La storia non finisce qua. C’è di mezzo il superiore disegno divino, che viene
illustrato a Giuseppe da un angelo nel sogno, spiegando a lui che il frutto del
grembo di Maria non è opera di uomo, ma proviene dallo Spirito Santo. Quel
Bambino è esattamente il Salvatore del popolo, come è stato predetto dalle
antiche profezie intorno all’Emmanule, Dio con noi. Tutto acquista una luce
nuova, tutto ormai è chiaro, anzi si fa meraviglioso. Non resta che rinnovare la
propria totale adesione nella fede. In concreto Giuseppe fece come gli aveva
ordinato l’angelo e prese con sé la sua sposa, la quale partorì un figlio senza
che lui la conoscesse. Un luminoso annuncio della maternità verginale di Maria e
della divinità di Gesù.
Mirabile testimonianza quella di Giuseppe, un uomo credente anche in mezzo a
situazioni drammatiche. Chi crede, come lui, sa mettere al primo posto la
volontà di Dio e la sua infinita sapienza, sebbene non sempre facile da
intendersi e da viversi. Eppure là si trova la luce e la forza di superare ogni
ostacolo per vivere nella purezza e nella gioia del cuore. A Natale, davanti al
mistero ineffabile del Verbo fatto carne, fermiamo lo sguardo un attimo su
Giuseppe per ammirare la sua fede profonda e apprendere da lui il segreto di una
umile propensione a seguire le vie di Dio.
don Renzo Lavatori
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