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ATTUALIZZAZIONI

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NATALE 2010


LA NASCITA DI GESU' A BETLEMME

MESSA DI MEZZANOTTE
 

Il brano evangelico di Luca (Lc 2,1 ... 14) è ricco di sorprendenti emozioni e di elevati significati. Anzitutto è descritto il contesto storico in cui avviene l'evento, ricordando il censimento voluto da Cesare Augusto per tutto l'impero, a cui apparteneva la Palestina. Un dato che non solo attesta la realtà della nascita di Gesù, ma più profondamente fa capire che il Bambino si inserisce effettivamente nella storia degli uomini, come fosse uno di loro, anzi il più piccolo e insignificante, tanto che per lui non c'è posto nell'alloggio ed è costretto a nascere sulla strada in un luogo improvvisato e occasionale. D'altra parte si sa che, secondo le antiche profezie giudaiche, il Messia doveva nascere a Betlemme, la città di Davide, essendo il neonato suo discendente. L'occasione del censimento diventa così il modo con cui Dio nella sua superiore sapienza può realizzare il suo progetto di salvezza. Perciò la nascita di Gesù si pone tra quei fatti pienamente umani e insieme umili e nascosti.
Tuttavia il racconto di Luca apre uno sprazzo di luce per mezzo del quale rivela il senso di altissimo valore di quello che succede a Betlemme. Infatti un angelo del Signore appare ai pastori che vegliavano nella notte per fare la guardia al loro gregge. Egli si presenta nel fulgore della gloria divina che avvolge della sua luce gli stessi pastori, i quali sono presi da grande timore. Si rendono conto di trovarsi davanti a una teofania, cioè a una manifestazione della grandezza di Dio. Ma l'angelo li rassicura dicendo di non temere, mentre rivolge a loro un annuncio di grande gioia che dovrà riversarsi su tutto il popolo: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore". Veramente una grande notizia che sconvolge l'animo non solo di quei pastori ma di tutti gli uomini di tutti i tempi. Quel bambino adagiato su di una mangiatoia in modo povero e dimesso, è il Cristo Signore. Questi due termini rivelano l'immensa grandezza e importanza di quel piccolo essere: Cristo significa il Messia, colui che è stato atteso per secoli da tutto il popolo di Israele quale loro salvatore; ed ora è qui presente in mezzo alle creature umane perché sia accolto e riconosciuto, glorificato e adorato. L'altro termine Signore implica addirittura il significato di un essere divino, perché quel titolo era rivolto anzitutto a Dio. Si manifesta in ciò il mistero che avvolge la notte di Natale, un mistero che tocca il cielo e la terra, in quanto la sfera divina si abbassa nella realtà degli uomini e questi possono incontrarsi con il loro Dio. Da questo momento cambia totalmente la storia umana e in certo modo anche la storia di Dio, perché Dio si fa uomo restando perfettamente Dio. Non si può rimanere indifferenti o agnostici o scandalizzati, occorre invece seguire i pastori per correre anche noi verso il bambino e contemplarlo nel suo divino splendore nascosto nelle fasce di un neonato.
Alla fine Luca riferisce che assieme all'angelo apparve una moltitudine dell'esercito celeste che lodava e glorificava Dio, mentre annunciava sulla terra la pace per gli uomini che Dio ama e che si lasciano amare da Dio. Quel coro angelico risuona anche quest'anno sulla grotta di Betlemme. Tocca a noi accoglierlo e lasciarci avvolgere da quella luce infinita affinché i nostri cuori e la nostra vita assumano un valore diverso, perché Dio si è fatto uomo affinché l'uomo sia ricondotto a Dio per essere avvolto dal suo amore.


don Renzo Lavatori

 

 

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