Don Renzo risponde
Dov'è Dio?
Gent.mo Don Renzo, sono devoto di San Francesco d'Assisi e stimo moltissimo la
figura del Mahatma Gandhi, che per certi versi trovo essere affine a quella del
poverello di Assisi, legati alla stessa fune della fede in Dio, in uno spirito
ecumenico universale fondato sulla benevolenza rivolta verso tutti e tutto.
Ora c'e' la seguente affermazione di Gandhi che e' in linea con la posizione di
molti illustri teologi e filosofi di ogni credo religioso, e mi sembra
costituisca il fondamento dell'attuale corrente di pensiero che mette tutti
d'accordo; atei e credenti: "Mi sforzo di vedere Dio attraverso il servizio
dell'umanita', perche' so che Dio non e' in cielo ne' quaggiu', ma in ciascuno
di noi".
Reverendissimo Prof. Renzo, questa ricorrente affemazione suscita in me una
domanda. Sempre piu' spesso si sente parlare di Dio in termini di forza,
potenza, energia che tutto pervade e da cui tutto sprigiona; annullando tuttavia
l'identita' e l'umanita' del Padre misericordioso che e' nei cieli. Ho notato
che tutto il Vangelo sembra essere fondato sull'annuncio del "Regno dei cieli"
come un evento imminente che riguarda tutti noi. Perche' Gesu' ci invita a
rivolgere la nostra preghiera al Padre nostro che lui indica essere proprio nei
cieli? Perche' noi cristiani non diciamo: "Padre nostro che sei in ciascuno di
noi...", oppure "Padre nostro che sei dovunque..."?
Dio e' una Persona con una sua autonomia distinta dalla nostra identita', oppure
e' un indistinto "tutto e niente" fuori e dentro di noi?
La ringrazio molto per la chiarezza delle sue risposte.
Giancarlo
DON RENZO RISPONDE
Carissimo Giancarlo,
il tuo quesito sempre interessante comprende più di una domanda; mi sembra di
averne individuate tre su cui adesso cerco di darti qualche idea di
orientamento.
1. La prima questione riguarda il rapporto tra Ghandi e Gesù Cristo. Sebbene per
alcuni aspetti piuttosto marginali i due personaggi possono avere qualche punto
di contatto, ma a livello di impostazione generale e di concezioni essenziali,
tra i due sussiste una sostanziale differenza che ora ti spiego. Ghandi ha avuto
dei meriti certamente benefici nei confronti dell'umanità, ma non è andato oltre
l'orizzonte terreno pur importante ma che non può essere totalizzante per
l'uomo. Invece Gesù non è soltanto un uomo di grandi valori umani, ma
principalmente egli è il Figlio di Dio fatto uomo e che possiede due
caratteristiche fondamentali: da una parte possiede la verità assoluta e piena
concernente l'essere divino e di riflesso l'essere umano; dall'altra parte,
essendo Dio oltre che uomo, possiede la potenza e la capacità di comunicare agli
uomini la vera salvezza che non riguarda solo la vita terrena ma anche la vita
eterna, cioè il Regno dei Cieli, quella vita che ogni essere umano desidera di
raggiungere dopo la morte. Per queste ragioni Gesù non è solo un profeta o un
benefattore dell'umanità ma soprattutto è il salvatore e redentore degli uomini
in modo che essi siano liberati da ogni male e soprattutto dalla morte per
possedere la vita immortale non solo nell'anima ma anche nel corpo. Si richiede
soltanto alla creatura umana di aderire a Gesù con la fede e con l'amore
seguendo le sue indicazioni e partecipando alla sua stessa vita divina. Per cui
bisogna dire che egli ha dato una svolta alla storia umana e ha rinnovato
totalmente l'essere umano perdonando i suoi peccati e rendendolo figlio adottivo
di Dio.
2. Circa l'affermazione di Ghandi: "Dio non e' in cielo ne' quaggiu', ma in
ciascuno di noi", ti dico sinceramente che è il contrario della verità cristiana
che afferma: "Dio è in cielo, è in terra e in ogni luogo", per mostrare che egli
è l'Essere assoluto e infinito che, avendo creato tutte le cose, le continua a
sostenere nella esistenza e perciò è presente in ogni cosa senza confondersi con
essa, ma rimanendo al di sopra, Dio unico e trascendente. Tuttavia bisogna
precisare che in particolare Dio ha agito nella storia del popolo di Israele per
prepararlo alla venuta di suo Figlio sulla terra, la quale si è attuata con la
incarnazione del Verbo di Dio nel corpo immacolato di Maria per opera dello
Spirito Santo. In Cristo perciò è presente la natura divina in maniera perfetta
insieme alla perfetta natura umana. Per questa ragione Gesù è detto nella sacra
scrittura l'unico perfetto mediatore tra Dio e l'uomo perchè ha unito in se
senza confondere la realtà divina e la realtà umana. Solo in lui il cielo e la
terra si sono incontrati e lui ne è il perfetto testimone e il credibile
trasmettitore della vita divina all'umanità. Per partecipazione alla sua opera
di salvezza, ogni cristiano condivide questa stessa unione con Dio sempre in
derivazione da Cristo stesso.
3. La terza questione riguarda la concezione e la determinazione dell'essere di
Dio. Secondo la dottrina cristiana Dio non è una energia universale (panteismo)
nè un'essere superiore all'uomo ma configurato all'uomo (politeismo). Egli è un
essere perfettamente personale, perchè comprende nella sua unicità tre persone
distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo, come un solo essere divino non come tre
dèi. Il Padre è il principio comunicante la vita eterna al Figlio nell'abbraccio
di amore dello Spirito Santo. Questa è la concezione più bella e profonda
dell'essere divino, che ci è stata rivelata precisamente da Gesù Cristo e che
noi cristiani professiamo nella formula di fede proclamata alla domenica nella
liturgia della Messa.
Sono questioni molto ampie e profonde che richiedono una maggiore considerazione
e riflessione. Io ho cercato di offrirti delle pillole che possono essere utili
come una prima chiarificazione, ma bisognerebbe svolgere addirittura un corso di
lezioni su queste tematiche, come faccio alla università. Cordialissimi saluti
Don Renzo