ATTUALIZZAZIONI
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Una domanda personale a Don Renzo: come pensa e vive l'amore di Dio nella sua quotidianità?
Sento nel mio cuore la presenza, la
profondità, la soavità, la potenza dell'amore del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo? Occorre determinare le risonanze di questo amore sconfinato
sul nostro modo di essere e di agire, non più come schiavi, ma come figli
rigenerati e liberi nell'amare
Questo atteggiamento profondamente figliale, che
scaturisce dall'essere rigenerati dall'amore di Cristo attraverso il battesimo,
costituisce la realtà propriamente cristiana, tanto che chi non la vive, di
fatto non vive il mistero cristiano e non ha capito il vero senso dell'evento di
Cristo. E' significativa la descrizione dei due atteggiamenti del figlio minore
e del figlio maggiore, contenuti nella parabola di Luca, che ci fanno cogliere
esattamente la diversità di colui che è e vive da figlio, da colui che, pur
essendo stato reso figlio non ne riconosce il valore e vive ancora da schiavo.
Ciò appare chiaramente da alcuni particolari della parabola riguardante i due
figli. Il figlio minore si sente veramente figlio e come tale agisce; si è
inserito nell'animo paterno e ne percepisce le più intime sfumature; lo conosce
a fondo come solo un figlio conosce il padre. Per questo chiede con decisione e
con forza la sua parte di eredità, perché il figlio lo può fare, proprio perché
figlio, compartecipe dei dono del padre. Poi si riconosce infedele verso il
padre, come solo un figlio può farlo, colpito dall'amore del padre offeso dalla
sua ingratitudine. E' deciso perciò a confessarsi sinceramente al padre in tutta
verità: ho peccato contro il cielo e contro di te! Senza maschere o sott'intesi;
non cerca giustificazioni per ridurre la sua colpa, riversandola magari sugli
amici o sulle circostanze. E' leale e non si vergogna di essere disgraziato,
perché sa che il padre lo comprende e lo riconosce. E' convinto che il padre lo
accoglie, nonostante la sua sfacciataggine e la sua infedeltà, poiché il cuore
del padre è più grande di ogni cattiveria del figlio; per questo si abbandona
fiduciosamente a lui.
Il figlio maggiore invece, in contrapposizione all'atteggiamento del minore, non
si rende conto di essere figlio vero. Infatti si arrabbia e non vuole entrare in
casa, dopo che ha sentito i suoni e chiede informazioni ad un servo. Anche il
particolare è significativo: chiama un servo per sapere cosa succede e non
affronta direttamente il padre. Questo perché non sente sua la casa del padre; è
come un estraneo ed è timoroso di entrare. Egli stesso poi afferma di essere un
servo quando dice: ti servo da tanti anni, come uno che lavora anche
assiduamente per il salario e non nell'amore del figlio. Ecco perché è geloso,
provando il sentimento di colui che non ama il fratello e non si sente amato dal
padre; perciò è dispiaciuto dell'amore paterno verso l'altro fratello. Non
capisce quanto gli dice il padre: perché temi e ti agiti? Perché non ti senti
parte viva di questa casa? Perché non condividi il mio bene che è anche il tuo?
D'altro verso egli si ritiene fedele e obbediente al padre diversamente dal
fratello, che viene giudicato indegno dell'amore e dell'accoglienza paterna, in
quanto è un dissoluto: ha sprecato tutti i suoi beni con le prostitute! Il
fratello maggiore non condivide minimamente la misericordia del padre, anzi la
considera ingiusta o almeno ingenua; e addirittura vuole insinuare nell'animo
paterno un senso di ripulsione per l'altro figlio. Questi dunque non è un
figlio, anche se sta nella casa del padre e compie tutti i doveri quotidiani, ma
non vibra dell'amore figliale, ne resta fuori, amareggiato e solo.
IL PASSAGGIO DALL'AMORE ALL'ODIO DI DIO
Esiste il Diavolo? Esso è un simbolo o un
soggetto reale?
Dubitare
dell'esistenza di Satana come ente reale, soggetto concreto e individuale, è una
questione piuttosto recente, sorta, in ambito cattolico, dopo il concilio
Vaticano II, verso gli anni 1968-70. Prima di questo tempo, l'esistenza reale
del demonio era di pacifica accettazione da parte di tutti i credenti e
pensatori cristiani. Una verità che rientrava nel deposito della fede o nella
dottrina professata dalla Chiesa.
Alcuni teologi, e filosofi e pensatori in genere, si sono posti la domanda di
fondo: Satana esiste realmente o è solo un genere letterario biblico per
indicare il male?E’ soltanto un simbolo o una raffigurazione concettuale
dell'uomo per segnalare il fatto della cattiveria nel mondo? La questione era
già sorta, in ambito filosofico e scientifico, da parte dell'empirismo inglese,
in particolare da Hobbes (1588-1679) con la sua opera Il Leviatano, dove
affermava la sostanziale impostazione simbolica delle affermazioni bibliche
intorno agli esseri spirituali, tra cui gli angeli e i demoni.
Nell'area cattolica il primo teologo che ha negato in modo netto ed eclatante
l'esistenza di Satana è stato il tedesco Haag, nel 1970, con il famoso libro: La
liquidazione del diavolo. A lui seguirono altri teologi e pensatori.
Cosa ne pensa la dottrina della Chiesa e il
recente magistero dei Papi?
Il recente insegnamento dei pastori della Chiesa si è pronunciato più volte per
difendere e sostenere come dottrina certa e vera la reale esistenza di Satana.
Il concilio Vaticano II espone 18 frasi sulla realtà e l'opera del diavolo nelle
sue nefaste azioni nei confronti del mondo, degli uomini e dei fedeli cristiani,
riconfermando la fede cattolica tradizionale. Alla fine proclama la vittoria di
Cristo, iniziata con la sua morte e risurrezione e che sarà portata a compimento
con la sua gloriosa venuta alla fine dei secoli. Il pontefice Paolo VI si è
soffermato in modo esplicito sulla questione del diavolo, due volte nel 1972 e
una volta nel 1977, dove ha manifestato la sua impressione che "da qualche
fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio”. Similmente Giovanni
Paolo II, in due catechesi al popolo di Dio nel 1986, ripropone le tesi
essenziali della dottrina cristiana, ribadita dal nuovo Catechismo della Chiesa
Cattolica, pubblicato nel 1992.
Quale è l’origine dei demoni? Chi li ha fatti e da dove vengono?
Una questione fondamentale riguarda l’origine dei demoni. Essi sono stati creati
da Dio quali esseri angelici e in quanto tali sono buoni. La loro cattiveria non
trova la causa in Dio sommo bene, ma unicamente da una loro libera scelta
(concilio Lateranense IV del 1215). Sono perciò creature a tutti gli effetti e
non possono essere considerati come dei o semidei, similmente ai demiurghi
greci. Sotto questo aspetto essi hanno i limiti degli enti creati, dipendenti
dal Creatore che ha dato loro l'esistenza
Perché da angelo buono è divenuto angelo cattivo o diavolo?
Da qui sorge la domanda di sapere quale sia stata la loro colpa o il loro
peccato, che li ha resi malvagi da buoni che erano. L'opinione primitiva fu
quella di un peccato carnale, in conformità alla tradizione legata ad Enoc,
secondo il quale gli angeli si sarebbero innamorati delle belle figlie degli
uomini e si sarebbero uniti ad esse, generando dei giganti terribilmente malvagi
e fautori di ogni male sulla terra. (Cf. Gen 6, 1-4). Ben presto i pensatori
cristiani si orientarono verso altre spiegazioni, basandosi in particolare sul
testo biblico di Sap 2,24, in cui si dice che la morte è entrata nel mondo per
invidia del diavolo, indicando nell'invidia per Adamo la causa del peccato
diabolico. Ma anche questa opinione fu abbandonata per far posto all'idea di un
peccato di superbia e di ribellione a Dio, sostenuta unanimemente dai pensatori
cristiani dopo Origene.( III Sec. D.C.).
Quale il tipo di colpa commessa da Satana?
Infatuato della sua bellezza e della sua altezza spirituale, Lucifero ha pensato
di potersi mettere al posto del Signore del cielo e della terra e non essere più
sottomesso a lui, non accettando la propria condizione di creatura, ma
ribellandosi al dominio e all’onnipotenza divina. Ha trascinato dietro di sé una
moltitudine di suoi simili, i quali si sono congiunti a lui
nell'insubordinazione a Dio, divenendo suoi compagni di cattiveria. Si parla
giustamente del peccato angelico come di uno stato d'alienazione, di un essere
che non è più se stesso e non accetta di relazionarsi agli altri e di comunicare
con loro, ma di lottare contro Dio e contro gli uomini e tutte le altre
creature, rimanendo irrigidito in se stesso con una forma di tronfio orgoglio e
di profondo egoismo.
Quale è stata la pena succeduta al peccato satanico?
Per quanto concerne la loro pena si ritiene che i demoni siano stati condannati
subito dopo il loro peccato, ma non ancora in maniera definitiva, come avverrà
alla fine dei secoli. Nel frattempo essi sono operanti nel mondo e nell'umanità,
ma al giudizio universale subiranno la sconfitta totale e saranno puniti nel
fuoco eterno. Circa la determinazione della natura del fuoco infernale, alcuni
gli attribuiscono una consistenza fisica, mentre altri propendono per una realtà
interiore e spirituale. Oggi la Chiesa ritiene che si tratti di un fuoco sia a
livello sensibile ed esteriore sia di valore intimo quale inasprimento e
turbamento dello spirito.
Quali gli atteggiamenti profondi dell’essere diabolico?
L'intento principale del diavolo e dei suoi compagni è quello di allontanare
l'uomo dal suo rapporto ordinato con Dio e, di riflesso, con gli altri, con se
stesso e con il mondo. Vuole fomentare il disordine, il disorientamento dei
valori, il sovvertimento della verità in falsità, del bene in male, dell’amore
in odio. A tale scopo i demoni suscitano tensioni, rivalità, guerre,
antagonismi. Secondo i Padri della Chiesa sono sempre loro che causano malattie
e sciagure naturali, inventano la magia e l'astrologia, imitano i riti
cristiani, favorendo l'idolatria e la mitologia, corrompono la sana dottrina
incitando all'eresia, stimolano gli uomini al peccato e al vizio.
Quali i limiti invalicabili per l’azione del diavolo?
E’ altrettanto chiaro che la loro azione nefasta non è illimitata, poiché sono
sottomessi, come tutte le creature, alla volontà divina e agiscono secondo la
divina provvidenza. La parola decisiva non spetta ai demoni, ma a Dio.
Ugualmente si deve supporre che alle azioni malvagie dei demoni si
contrappongono gli interventi degli angeli buoni, i quali vengono in difesa e
protezione dell'uomo. Soprattutto, e questa è un'idea presente ovunque e ben
salda nella dottrina cattolica, i demoni non possono costringere la libertà
umana, la quale, con l'aiuto di Dio e con la propria disponibilità, può sempre
rigettare le seduzioni del maligno e opporsi ad esse.
Quali sono le azioni principali di Satana nei confronti degli uomini?
L’azione principale più comune del diavolo è quella della tentazione che
consiste nella seduzione della mente e della volontà dell’uomo affinché compia
azioni contrarie alla verità, alla giustizia e al bene. Così è stato fin dalle
origini quando il serpente o diavolo ha tentato Adamo ed Eva per disobbedire al
comando divino. La tentazione si ripete frequentemente nella vita del cristiano
e può assumere configurazioni molto diverse e complicate. Addirittura alle volte
il diavolo si può travestire da angelo buono e suggerire atteggiamenti
apparentemente positivi ma che di fatto portano al male.
La seconda azione è la vessazione, che causa forti attacchi contro l’uomo anche
a livello fisico come incidenti, malattie, ulcerazioni, lacerazioni, ecc. I
Santi hanno subìto tali vessazioni con gravi conseguenze a livello corporeo.
La terza azione è data dalla infestazione, per mezzo della quale il diavolo
svolge il suo influsso malvagio negli ambienti in cui vive l’uomo, come nelle
abitazioni, nei locali pubblici, nelle strade, nei campi, ecc..
La quarta azione è detta ossessione, con la quale il diavolo colpisce la psiche
umana, causando situazioni di dolore, di smarrimento, di ottenebramento e di
confusione. Gli effetti poi sono spiacevoli, poiché comportano stati di
depressione o di angoscia o di ansia o di tensione che spesse volte sono molto
pesanti e incontrollabili. Neanche le medicine possono risolverle.
La quinta ed ultima azione, la più tremenda, è la possessione, in cui il diavolo
domina sia sul corpo sia sulla psiche umana in modo che l’individuo non è più
capace di governare se stesso e di essere autonomo nelle proprie scelte. Per
questo ultimo caso, quando è sicuramente accertato, è necessario l’intervento
dell’esorcista legittimamente autorizzato dalla Chiesa.
Come si vincono le seduzioni sataniche?
Noi abbiamo i mezzi sufficienti per vincere e sconfiggere le azioni malvagie di
satana. Tra essi la più usuale è la preghiera con cui chiediamo aiuto a Dio per
sorreggere la nostra volontà a non cedere alle seduzioni del maligno. Un altro
mezzo è dato dalla frequenza ai sacramenti, come la confessione e la comunione
eucaristica. Sono importanti anche alcune benedizioni o strumenti che la Chiesa
pone a nostra disposizione, come il segno della croce, l’uso dell’acqua
benedetta e altre buone cose. Ciò che conta è l’educazione interiore alla vita
di grazia e di unione con Dio, con l’intercessione dei Santi e l’aiuto degli
angeli.
Quale il rapporto tra l’azione di Satana e l’opera redentrice di Cristo?
Un'ultima considerazione scaturisce dal primato di Cristo con la sua opera
redentrice, che costituisce l'evento capitale della vittoria contro Satana. Con
la morte in croce di Gesù si attua la salvezza redentrice totale, di fronte alla
quale tutte le potenze avverse come il peccato, la morte e Satana, che ne è il
capo, sono annientate. In effetti il male cagionato dal diavolo trova la sua
soluzione, anzi la sua definitiva sconfitta, proprio dall'offerta liberatrice
attuata dal sacrificio di Cristo e dalla sua gloriosa risurrezione. Il riscatto
di Cristo stabilisce non solo la vittoria su Satana, ma anche un capovolgimento
di situazioni: il male stesso può diventare occasione di crescita e di
maturazione nella fede, esso è trasformato in un momento salvifico, se vissuto
in unione all'atto redentore di Cristo. A questo punto la potenza demoniaca non
solo non ha più forza contro il cristiano, ma si fa strumento di gloria e di
santità, come è avvenuto per numerosi testimoni dell’ascesi e della spiritualità
nel cristianesimo.
TRADUZIONE IN LINGUA ARABA
Intervista su Pontifex (rivista on-line) del 1 febbraio 2009
Venerdì scorso, la trasmissione Mi manda Rai tre, che rende sempre un buon
servizio all’utente, ha mandato l’incredibile storia di tal mago Amadeus,
denunciato da molte persone per presunta truffa. Il colmo della
spudoratezza, il sedicente Mago la ha avuta quando, in studio, ha affermato
con assurda spavalderia: faccio esorcismi e per giunta mi riescono meglio di
quelli fatti da alcuni preti. Ha aggiunto, che spesso vanno da lui persone
addirittura stanche di perdere il tempo da esorcisti veri. Insomma, siamo al
paradosso, al limite della farsa quando si scopre che costui, dietro
parcelle milionarie, impartisce benedizioni, definendosi persino demonologo.
E allora tanto vale, far parlare il demonologo vero, il professor Renzo
Lavatori, massima autorità nel campo, uno che di demoni se ne intende: “
intanto non so con quale autorità, intendo dire chi gli abbia dato la
patente di demonologo. Forse se le è auto ...
... attribuita”. Professore, chi è il demonologo?: “ quel teologo che studia
Satana, un teologo che analizza il diavolo attraverso la Sacra Scrittura, i
pensatori della Chiesa, il suo Magistero e la tradizione”. Vi è differenza
tra demonologo ed esorcista?: “ certamente. Il demonologo è il teologo o
comunque lo studioso che approfondisce lo studio di Satana partendo appunto
dai Sacri Testi e dalla Tradizione, ma con piglio scientifico, mai fai da
te”. L’esorcista?: “ l’esorcista è un sacerdote, sottolineo sacerdote
sacramentale, che dietro mandato del suo Vescovo scaccia i demoni”. Possono
coincidere nella stessa persona il ruolo di esorcista e di demonologo?: “
normalmente si tratta di due persone distinte, ma nulla e nessuno vietano
all’esorcista di essere studioso di Satana e viceversa. Insomma non esiste
un divieto esplicito in tal senso”. Il signor Amadeus, laico,afferma di
effettuare esorcismi: “ lo ripeto, i laici non possono effettuare mai
esorcismi sacramentali e liturgici che sono affidati dal rituale solo a
sacerdoti delegati dal vescovo e per giunta dotati di particolari carismi.
Questo non per prevaricazione da parte della Chiesa, ma per la ragione che
l’esorcismo è frutto della forza del Signore ed effettuato sempre nel nome
di Dio”. Dunque l’esorcismo liturgico e rituale è proibito ai laici?: “
certamente. Ma esistono molti ciarlatani dei quali diffidare che speculano
con abilità sulle disgrazie altrui. Poi un esorcista vero non si fa pagare
parcelle milionarie o non cerca utilità marginali o bagattelle come pranzi e
cene da persone che abbindola con fumo negli occhi, magari facendosi credere
uomo di Chiesa o dotati di particolari carismi. Costui è solo un volgare
millantatore, persino degno di denuncia”. Dispiace che trattando un
argomento tanto delicato, nessuno sapesse rispondere al presunto esorcista,
sarà per un’altra volta. Il signor Amadeus dice di elargire benedizioni e
rituali dietro laute parcelle: “ altra blasfemia. La benedizione la si
pronuncia sempre nel nome di Dio e mai a fine di lucro”. Satana è un
raffinato ingannatore, non è che dietro Amadeus si nasconda Satana, visto
che discredita i veri esorcisti?: “ guardi non lo escluderei. Satana e
furbo, astuto, diabolico. Spesso assume vesti impensabili e posso anche
ritenere che dietro le seduzioni di Amadeus si possa celare una manovra del
gran mentitore. In caso di esorcismi io suggerisco prudenza. Andate dal
medico, dal sacerdote, anche se non ufficialmente esorcista, però mai da
maghi e ciarlatani del genere. Cadere nelle loro grinfie è pericoloso sia
dal punto di vista della salute, che economico”. Vi è spesso un abuso della
credulità popolare: “ vero. Costoro sono gente abile,spesso si fa passare
per pia e devota, ma sono dei diavoli mascherati oltre che impostori”. I
giornali, duole dirlo, sono pieni di annunci di maghi e guaritori del
genere: “ anche loro hanno le loro brave colpe. Ormai si fa tutto nel nome
del dia denaro, per mammona, pubblicare ogni sorta di nefandezza. Poi ci
lamentiamo. Un buon esempio sarebbe saper dire di no a certi annunzi,ma il
mancato guadagno duole”. E molti innocenti piangono e si indebitano.
Diffidate dai ciarlatani dell’occulto e della fede.
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