Don Renzo risponde
Benessere e spiritualita'
Reverendissimo Professor
Renzo, sono certo mi perdonera per questa domanda decisamente provocatoria,
graffiante, all'aroma di zolfo, che riassume le ragioni forti di questa epoca ma
le rivolgo animato dalla devozione che nutro per san Francesco d'Assisi.
I prodigi della tecnologia, l'attuale "welfare" e lo spirito imprenditoriale
degli operatori di pace per la raccolta di fondi, credo siano fenomeni sociali
piuttosto recenti. Le organizzazioni di volontariato denominate "NO PROFIT"
prolificano, brillano a miriadi come punti luminosi nelle notti stellate, sono
ovunque presenti per le piu' svariate nobili missioni. Per mezzo del denaro si
compiono oggi degli autentici miracoli. Il segno dei tempi che l'umanita'
attendeva sembra essersi rivelato: gli ammalati sono sanati, gli affamati sono
saziati, i piccoli abbandonati trovano rifugio e sollievo, gli ignoranti vengono
istruiti... Insomma, il denaro e la scienza stanno portando ovunque benessere,
progresso e giustizia sociale. La gente di ogni credo ideologico e religioso e'
unita nel contribuire a questa straordinaria opera economico-sociale con forte
partecipazione e ammirazione; spesso animata dal desiderio di elevarsi anche
sotto il profilo spirituale partecipando alla realizzazione di questa grandiosa
opera collettiva. Nella storia dell'umanita', nulla di simile si era mai visto
prima d'ora!
Allora chiedo a lei, Don Renzo, che e' un espertissimo e attento teologo, non
pensa che la vera parusia sia quella a cui oggi stiamo assistendo?
Quali altri prodigi sta aspettando la Chiesa per comprendere e dichiarare a gran
voce che Gesu', quello Vero, il Trionfatore, e' tornato a manifetarsi
materialmente tra noi, esultando nella gloria tra gli uomini con i suoi
miracoli; non come persona fisica ma in forma di Benessere, di Equita' sociale,
di prodigi Tecnologici, di Energia Ecologica, di No Profit e di Ricchezza.
Di fronte a questi segnali evidentissimi e grandiosi, non le pare sia giunta
l'ora di finirla con la patetica farsa di proclamare a vane parole la speranza
in un Dio dei miserabili, storicamente utile a conquistare il consenso delle
masse affamate di pane e di equita' sociale?
La chiesa del Cristo povero e di Maria Sua madre che per voce di visionari privi
di credibilita' proclama la salvezza del mondo mediante il digiuno e la
preghiera rivolta a un Dio che non esiste perche' non si vede, non parla, non
guarisce gli ammalati, non porta benessere, non elargisce pensioni ne'
assistenza sociale; non e' forse questa la chiesa oscurantista degli impostori e
dei falsi profeti?
Il poverello d'Assisi che rifiutava il benessere e secondo una prospettiva
escatologica oltranzista definiva il denaro "lo sterco del demonio", ammonendo i
fratelli di starne alla larga con disgusto, appunto, come si evita lo sterco;
alla luce del tempo attuale non sembra anche a lei essere il primo nella lista
dei rami secchi da sradicare e gettare nel rogo degli impostori e dei falsi
profeti?
Per i credenti, che rapporto deve allora interporsi tra benessere e
spiritualita'?
Come possiamo brillare con la nostra fiammella della fede e rischiarare le
tenebre, in un mondo gia' abbagliato dai potenti riflettori della ribalta
economica e sociale?
Giancarlo
DON RENZO RISPONDE
Carissimo,
quanto tu mi dici in effetti costituisce una questione che si pongono molte
persone piu' sensibili ai valori spirituali che non a quelli materiali. Cerco
ora di dare alcuni orientamenti per dissolvere il disorientamento che tu, come
altri trovano nella situazione odierna della societa'.
1. Da una parte si constata un grande progresso tecnologico, scientifico,
medico, economico e un profitto del benessere; dall'altra parte pero' non e'
vero, come tu affermi provocatoriamente che si sia raggiunto un tale stato di
felicita', di pace e di giustizia da acquietare tutte le ansie umane e le
aspettative dei cuori. Io noto, come penso tu stesso abbia constatato, che
insorgono nuove malattie misteriose davanti alle quali la stessa medicina resta
interdetta e impotente; scoppiano zone di guerre e di conflittualita' paurose
sulla faccia della terra; la natura stessa si scatena con disastri ecologici e
cosmici come terremoti, alluvioni, disastri aerei ecc.; si incontrano molte
persone che, pur possedendo un certo benessere economico, tuttavia devono
affrontare situazioni dolorose, tensioni familiari, professionali, condominiali,
trovandosi in condizioni di profonda angoscia, di amara solitudine e di ingenti
problemi di fronte ai quali non trovano ne la forza personale ne l'aiuto sociale
per poterli in qualche modo superare. Di fatto oggi non si trova alcuna persona
che si dichiari totalmente felice, almeno nel mio servizio pastorale ho potuto
constatare numerose persone afflitte, dolenti e schiacciate dal peso di
sisgrazie e di drammi umanamente stravolgenti.
2. Tutte queste situazioni dolorose dimostrano che l'utopia di una civilta' del
benessere e' una pura illusione che causa piu' disorientamento e afflizione
della realta' stessa gia' per se impegnativa. Questa illusione costituisce una
vera e propria menzogna che apparentemente offusca la mente e i cuori ma
concretamente non risolve alcun problema, solo puo' offrire un appannaggio di
conforto o un provvisorio sostegno, ma il dolore e il male restano la' sempre
pronti a causare disastri di ogni genere.
3. A questo punto vengo alla tua domanda circa il rapporto tra benessere e
spiritualita'. Da quanto detto sopra scaturisce questa chiara conclusione:
l'uomo si trova a dover affrontare situazioni piu' pesanti e piu' gravi delle
sue proprie forze. Da qui la conseguenza che l'unico spiraglio di una vera e
totale chiarificazione del bene sul male, dell'amore sull'odio, della verita'
sulla menzogna proviene da Cristo e dalla sua parola e opera di redenzione. Qui'
si pone il valore della fede e di una vita cristiana ricca di spiritualita' e di
attese trascendenti. La speranza di ottenere un bene totale su questa terra cade
nel vuoto, mentre la speranza cristiana di una vita ultraterrena quale
compimento della felicita' umana nella comunione con Dio, costituisce
l'autentica prospettiva che sostenta e incoraggia la lotta quotidiana in cui si
trova a vivere ogni creatura umana, ricca o povera, sana o malata. E' chiaro
dunque che la spiritualita' deve avere il primato sul benessere fisico,
economico e sociale, perche' solo essa conduce al porto sospirato dove l'animo
puo' finalmente trovare la sua piena e totale beatitudine. Questa verita' e'
proclamata da Gesu' stesso, come abbiamo ascoltato domenica scorsa nella
proclamazione delle beatitudini evangeliche.