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F O R U M




 
Cosa accadra' dopo la morte?
 22 ott, 2010
Giancarlo  
 

Ill.mo Don Renzo, pochi giorni fa' ho incontrato per strada due gentilissimi Testimoni di Geova i quali mi hanno lasciato da leggere un opuscoletto in cui si parla della speranza per i defunti.
Secondo quanto vi è scritto, per le persone che passano dalla vita alla morte non c'è altro che il nulla fino al giorno della risurrezione che in un indefinito futuro avverrà su questa stessa terra: "I vivi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla. Per i morti tutto è oramai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole". (Qo 9,5) Ma verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio e ne usciranno: quanti fecero il bene, per una risurrezione di vita e quanti fecero il male, per una risurrezione di condanna. (GV 5,28-29)
Se le cose stanno così, come possono i santi ed alcuni nostri cari defunti, farci avere le loro grazie ed intercedere per noi presso il Padre che è nei cieli se per loro "tutto è oramai finito"?
La retribuzione o il conto da pagare quando arriva?
Grazie per le sue illuminanti risposte.

 
     
Reply

  Re: Cosa accadra' dopo la morte?
  27 ott, 2010
Don Renzo  
 
 
 
La posizione dei Testimoni di Geova circa la vita dopo la morte non corrisponde nè alle parole della Scrittura e di Cristo stesso, nè alla dottrina della Chiesa. Secondo il Vangelo e la tradizione dei Padri della Chiesa e dei documenti dei Concili e del Magistero, la concezione esatta è la seguente: con la morte si attua la separazione provvisoria dell'anima dal corpo secondo la composizione della persona umana. L'anima subito si presenta davanti al Signore per il Giudizio detto "Particolare o Personale" secondo il quale nella luce della verità divina l'anima viene destinata o direttamente in paradiso, se è trovata tutta santa, oppure al purgatorio, se deve ancora purificare alcune mancanze leggere o alcuni difetti per essere totalmente santificata e degna della visione beatifica di Dio; se l'anima invece è giudicata da Dio degna della condanna eterna, allora precipita subito all'inferno. Mentre il corpo umano, distaccato dall'anima, è sottoposto alla corruzione sotto terra in attesa della risurrezione finale della carne quando Cristo tornerà nella sua gloria a giudicare i vivi e i morti. Tra la morte e la resurrezione dei corpi esiste questo "tempo intermedio" durante il quale l'anima, separata dal corpo vive la propria situazione, come si è detto, o al paradiso o al purgatorio o all'inferno, in attesa di ricongiungersi con il proprio corpo alla fine dei tempi quando ci sarà la resurrezione della carne. In quell'ora si attuerà un Giudizio detto "Universale o Pubblico" in cui tutte le creature umane saranno riconosciute nella loro maturità spirituale davanti alla suprema Giustizia di Dio e davanti a tutta l'umanità. In quel momento la storia umana avrà trovato il compimento e gli uomini possiederanno di nuovo il corpo proprio con cui sono vissuti su questa terra. Tutti i corpi risorgeranno per unirsi alle corrispettive anime, ma alcuni per la gloria eterna se sono degni della Santità Divina e altri alla condanna eterna se sono giudicati indegni di quella stessa Santità Divina.
Da quì si capisce la preghiera per i defunti che sono in purgatorio e che hanno bisogno dei nostri suffragi per abbreviare il tempo della loro purificazione. Questa pratica verso i defunti è stata attuata sia nell'Antico Testamento sia poi nel Nuovo Testamento e nella tradizione più antica della Chiesa. Mentre il culto dato ai Santi è riservato a quelle anime che sono vissute nella piena configurazione a Cristo e nella totale sottomissione alla volontà di Dio. Se invece, come dicono i Testimoni di Geova, tutto l'essere umano è distrutto con la morte, il suffragio per i defunti e il culto per i Santi non ha più senso di sussistere. Ma così si nega tutta la tradizione cristiana.

 

 

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