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Come opera Dio la riconciliazione rispetto al peccato originale? 16 mar, 2011
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Enzo
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Buongiorno don Renzo,
Come sta? Ho accolto il Suo ritorno a Radio Maria con gioia anche per l'nteresse nell'argomento che tratterà quest'anno; auguri per questo Suo nuovo impegno.
Sto leggendo il Suo libro "Il mistero di Cristo" e giunto a pag. 83, "Cristo liberatore" mi è sorto un dubbio con riferimento alla lettera ai Romani (8,2); Cristo ci ha riscattati, liberati dal peccato originale, ci ha riconciliati con Dio; ma "riconciliati" in che senso. Quando Lei parla dell'azione liberatrice di Gesù, che "trasforma in creatura nuova" non più soggetta all'ira divina ed alla morte, che cosa s'intende, considerando che l'uomo, sin dalla nascita è portatore di un peccato e solo se avrà vissuto una vita alla luce di Dio, rispettando ogni Suo comandamento, potrà un giorno essere "favorito" nel giudizio estremo di Dio (favorirto, non essere certo della salvezza, proprio per il suo peccato originale)? Come opera questa "riconciliazione" rispetto al peccato originale?
La ringrazio per l'aiuto; cordialmente
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