| Re: Dio che sa tutto può creare una persona sapendo da principio che si dannerà? 19 mar, 2011 | Don Renzo | | | Per chiarire questa questione occorre tener presenti alcuni principi di base: Dio crea il bene e solo il bene, come dice Gen. 1. Il male non può essere causato da Dio sommo bene. Creare l’uomo a immagine e somiglianza di Dio è il massimo dei beni, è il capolavoro dell’universo. Avendo creato a sua immagine, significa che Dio lo ha reso libero quale persona responsabile e cosciente. Questo è il punto delicato. La libertà è la facoltà più nobile dell’uomo, quella di saper scegliere il bene e il male per essere inserito corresponsabilmente nell’atto creatore di Dio. L’uomo è stato chiamato da Dio stesso a collaborare al suo disegno di amore. Così ha voluto secondo la sua infinita sapienza.
Da ciò segue che essendo una creatura libera, l’uomo può accettare o rifiutare l’amore sovrano di Dio. In effetti l’amore per essere autentico, deve poggiarsi unicamente sulla libertà. Nessuno può costringere ad amare una persona. Se uno fosse costretto ad amare, quell’atto non sarebbe più un atto d’amore ma di costrizione, di predominio, di oppressione. E la persona umana verrebbe meno al suo essere personale. Perciò Dio chiama tutte le creature umane ad essere sue cooperatrici, in quanto sono chiamate a dare a lui una risposta libera e pienamente autonoma. Di fatto l’uomo non ha corrisposto all’amore di Dio; ha peccato e rifiutato l’unione con Dio. Per questa ragione tutti sono chiamati alla unione con Dio, ma non predestinati, perché pochi sono gli eletti, cioè coloro che corrispondono all’amore divino, come afferma Gesù stesso. Per cui la creazione dell’uomo abbraccia anche la possibilità del rifiuto, perché corrisponde alla sua soggettività libera e perciò viene inserito nel prospetto dell’onniscienza divina. Se Dio avesse creato l’uomo costringendolo ad essere a lui sottoposto, avrebbe creato non una persona ma una macchina priva di anima intellettuale e perciò incapace di amare. Da qui la bellezza e insieme la drammaticità dell’atto creatore di Dio. Sant’Agostino dice che è migliore la creazione di un essere libero di aderire all’amore ma con la possibilità di peccare, piuttosto che la creazione di esseri obbligati a servirlo senza amore. Ciò corrisponde alla divina sapienza e dunque alla sua onniscienza. | |
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