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Benessere e spiritualità 29 mag, 2010
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Giancarlo
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Reverendissimo Professor Renzo, sono certo mi perdonera per questa domanda decisamente provocatoria, graffiante, all'aroma di zolfo, che riassume le ragioni forti di questa epoca ma le rivolgo animato dalla devozione che nutro per san Francesco d'Assisi.
I prodigi della tecnologia, l'attuale "welfare" e lo spirito imprenditoriale degli operatori di pace per la raccolta di fondi, credo siano fenomeni sociali piuttosto recenti. Le organizzazioni di volontariato denominate "NO PROFIT" prolificano, brillano a miriadi come punti luminosi nelle notti stellate, sono ovunque presenti per le piu' svariate nobili missioni. Per mezzo del denaro si compiono oggi degli autentici miracoli. Il segno dei tempi che l'umanita' attendeva sembra essersi rivelato: gli ammalati sono sanati, gli affamati sono saziati, i piccoli abbandonati trovano rifugio e sollievo, gli ignoranti vengono istruiti... Insomma, il denaro e la scienza stanno portando ovunque benessere, progresso e giustizia sociale. La gente di ogni credo ideologico e religioso e' unita nel contribuire a questa straordinaria opera economico-sociale con forte partecipazione e ammirazione; spesso animata dal desiderio di elevarsi anche sotto il profilo spirituale partecipando alla realizzazione di questa grandiosa opera collettiva. Nella storia dell'umanita', nulla di simile si era mai visto prima d'ora!
Allora chiedo a lei, Don Renzo, che e' un espertissimo e attento teologo, non pensa che la vera parusia sia quella a cui oggi stiamo assistendo?
Quali altri prodigi sta aspettando la Chiesa per comprendere e dichiarare a gran voce che Gesu', quello Vero, il Trionfatore, e' tornato a manifetarsi materialmente tra noi, esultando nella gloria tra gli uomini con i suoi miracoli; non come persona fisica ma in forma di Benessere, di Equita' sociale, di prodigi Tecnologici, di Energia Ecologica, di No Profit e di Ricchezza.
Di fronte a questi segnali evidentissimi e grandiosi, non le pare sia giunta l'ora di finirla con la patetica farsa di proclamare a vane parole la speranza in un Dio dei miserabili, storicamente utile a conquistare il consenso delle masse affamate di pane e di equita' sociale?
La chiesa del Cristo povero e di Maria Sua madre che per voce di visionari privi di credibilita' proclama la salvezza del mondo mediante il digiuno e la preghiera rivolta a un Dio che non esiste perche' non si vede, non parla, non guarisce gli ammalati, non porta benessere, non elargisce pensioni ne' assistenza sociale; non e' forse questa la chiesa oscurantista degli impostori e dei falsi profeti?
Il poverello d'Assisi che rifiutava il benessere e secondo una prospettiva escatologica oltranzista definiva il denaro "lo sterco del demonio", ammonendo i fratelli di starne alla larga con disgusto, appunto, come si evita lo sterco; alla luce del tempo attuale non sembra anche a lei essere il primo nella lista dei rami secchi da sradicare e gettare nel rogo degli impostori e dei falsi profeti?
Per i credenti, che rapporto deve allora interporsi tra benessere e spiritualita'?
Come possiamo brillare con la nostra fiammella della fede e rischiarare le tenebre, in un mondo gia' abbagliato dai potenti riflettori della ribalta economica e sociale?
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