| Re: Malattie correlate a peccati 30 mag, 2016 | Don Renzo | | | Caro Ruggero,
scusa il ritardo con cui ti rispondo ma ho avuto un tempo di molteplici impegni e ora soltanto posso considerare la tua domanda con calma e chiarezza.
Essa considera un aspetto drammatico della questione del male nel mondo. Anzitutto bisogna distinguere che esistono 3 tipi di male: il primo è il male corporeo o fisico che tocca l’organismo materiale; il secondo è il male psichico che riguarda la situazione psicologica della creatura umana, cioè la sua sensibilità, le sue passioni, le sue determinazioni interiori; il terzo concerne il male spirituale, cioè il peccato quale rifiuto e ribellione verso Dio nostro Creatore, Signore e Salvatore. Di questi tre tipi di male quello che a noi colpisce di più è il primo perché lo sentiamo con molto dolore, ma non è il più importante. Anche il secondo, quello psichico, ci disturba profondamente ma non è quello più grave. Il male in senso pieno e totale è il terzo tipo cioè il peccato. Infatti il peccato costituisce un atteggiamento umano terrificante perché l’uomo intende mettersi non solo fuori dal raggio d’amore di Dio ma anche si oppone contro di Lui con un istinto di rigetto e di bestemmia. Questa situazione, avvenuta sin dall’inizio della creazione, forma la vera ragione da cui scaturisce il disordine, la cattiveria, i malanni e la morte quale ultima nemica dell’uomo. Infatti rifiutando Dio, che è la Vita piena, la Verità assoluta, la pienezza dell’Amore e della Bontà, perde ciò che costituisce la fonte della propria maturazione e perfezione, cioè della propria felicità. Sotto questo aspetto il peccato non è solo una atto personale riguardante la singola persona che lo compie, ma produce degli effetti o conseguenze deleterie su tutto il cosmo e su tutta l’umanità. Perdendo la vita che viene da Dio, le creature sono cadute in balìa della morte e di tutti i mali ad essa connessi; allontanandosi dalla Verità, l’uomo costruisce la menzogna, l’ingiustizia, la corruzione, mettendo al primo posto il proprio io piuttosto che Dio e da qui le conseguenze anche sociali di avversione, di odio, di guerra e di tutti i misfatti contro i propri simili. Rigettando inoltre la fonte dell’Amore, l’uomo peccatore si chiude nella propria autoesaltazione a discapito della comunione e della solidarietà con gli altri; perde il senso dell’amore reciproco e diventa prepotente, possessivo, geloso, avido, nevrotico. Come vedi dal peccato scaturiscono questi mali che si diffondono su tutta la faccia della terra e di cui possiamo constatare quanti malesseri e quanti danni ne derivano. Per cui è vero che non ogni peccato personale causa il male a chi lo commette, ma certamente influisce con incidenza negativa su tutta la vita propria e altrui, su tutta l’esistenza singolare e sociale. Da qui il valore dell’opera redentrice di Cristo Salvatore, che con la sua offerta di amore nel sacrificio di se stesso sulla croce, ha ristabilito l’armonia tra la creatura umana e Dio in modo che l’uomo venisse riconciliato con Dio e Dio potesse nuovamente riversare sull’uomo la pienezza del suo amore, della sua verità e della sua vita immortale. L’importante è che il cristiano sappia accogliere nella fede l’offerta redentrice di Cristo e la sappia applicare alla propria vita. Sotto questa luce possiamo capire le azioni e le parole di Gesù, che esprimono da una parte il suo potere divino di riconciliare l’uomo con Dio e dall’altra il collegamento implicito e indiretto tra i mali fisici e il male morale del rifiuto di Dio. Il paralitico in effetti è inserito in questo contesto di peccato, come tutti noi esseri umani, sebbene non con un proprio peccato personale ma con l’insieme dei peccati umani sotto il dominio del Principe di questo mondo. Per superare i malanni, nasce un nuovo modo di essere umano non più schiavo del peccato e della morte, ma libero figlio di Dio nell’amore e nella gioia. Questa è l’opera redentrice compiuta da Cristo, che è il vero guaritore di ogni male perché sradica dal cuore umano il male più grave che è il peccato.
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