| Re: Sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale 9 dic, 2016 | Don Renzo | | | Caro Lorenzo,
per risponderti occorrerebbe un corso di lezioni intorno al ministero che sussiste nella Chiesa. Però posso in breve darti alcune spiegazioni. Nella dottrina della Chiesa si ammette il sacerdozio comune a tutti i battezzati, in quanto sono resi conformi all’immagine di Cristo impressa in loro al momento del battesimo dallo Spirito Santo. Tuttavia la medesima dottrina afferma che vi è un altro sacerdozio che è quello propriamente ministeriale, ricevuto nel sacramento dell’Ordine sacro. Esiste perciò una differenza non di grado ma di qualità, come afferma il Concilio Vaticano secondo. Infatti Cristo ha una triplice funzione: sacerdotale in quanto rivolge a Dio il culto che gli è dovuto quale signore e Creatore; la funzione profetica perché annuncia la Parola di Dio allo scopo di illuminare il popolo; la funzione regale in ragione del suo servizio verso l’ordine e l’armonia di tutti coloro che partecipano al suo regno.
Ciò significa che i fedeli laici, in quanto membri della Chiesa, svolgono la funzione sacerdotale, profetica e regale, in partecipazione di quella di Cristo, ma in una forma spirituale che può essere così precisata: il loro sacerdozio comune viene attuato quando essi vivono il proprio lavoro, le proprie attività nella famiglia e nella società, con lo spirito di santificare ogni cosa con la grazia di Cristo, affinché sia le creature umane sia la natura stessa elevino a Dio il loro culto di adorazione; questo medesimo culto i fedeli lo vivono quando partecipano alla divina liturgia, in particolare nella santa eucaristia. In quei momenti essi condividono la preghiera verso Dio assieme al sacerdote celebrante. Dunque condividono il culto da rendere a Dio con la loro fede e devozione. Similmente possono e devono in maniera profetica testimoniare la loro fede in mezzo agli uomini e donne con cui lavorano, soffrono, lottano in modo da rivolgere la parola di Gesù con semplicità e convinzione, affinché tutti possano essere confortati, illuminati e invitati ad accogliere il vangelo di Gesù quale fonte di pace e di salvezza. Anche la funzione regale si svolge quando i cristiani usano delle realtà materiali non per motivi puramente materialistici o egoistici, ma per ottenere la regalità di Gesù quale vero Signore dell’universo. In certo modo essi consacrano la loro vita alla sovranità di Cristo affinché Dio sia tutto in tutti. In tal modo dunque si capisce come i battezzati siano conformi a Gesù, infatti ognuno di essi è chiamato “alter Christus”.
Spiegato in breve il senso del sacerdozio comune di tutti i fedeli, ora vediamo la differenza con il sacerdozio ministeriale proprio dei preti e vescovi. Infatti alcuni cristiani sono scelti da Dio per essere a servizio dello stesso popolo cristiano per trasmettere ad esso alcuni effetti di santità il cui potere è stato loro affidato da Cristo stesso. Questo potere è stato loro conferito nel sacramento dell’ordine sacro quando ricevono l’imposizione delle mani da parte del Vescovo. Da quel momento i preti possiedono un potere divino che consente loro di rimettere i peccati e di consacrare il pane e il vino, potere che non hanno i semplici battezzati, in quanto è un potere divino e non umano perché solo Dio può rimettere i peccati e trasformare il pane e il vino nel corpo e nel sangue di Gesù. Similmente essi hanno l’autorità di Gesù di annunciare la Parola di Dio con il carisma dell’assistenza dello Spirito Santo, in forza della quale i vescovi, e con essi i preti, possiedono la garanzia di fedeltà alla divina rivelazione. Infine essi sono preposti per l’ordinamento e la concordia di tutti coloro che fanno parte della comunità parrocchiale e diocesana in modo che tutto si svolga con ordine, con fede e fedeltà a Cristo, con amore e comunione tra i fedeli.
Spero di averti dato alcuni orientamenti su cui poi potrai sviluppare un discordo più completo. Cordiali saluti.
Don Renzo
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