| Re: Omelia 6 feb, 2013 | Don Renzo | | | Cara Giuseppina,
scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma solo in questo momento ho letto la tua domanda.
Per quanto mi chiedi, l'argomento è certamente molto importante, perché l'omelia constituisce un'occasione privilegiata per illuminare, educare e maturare nella fede i cristiani che partecipano alla divina liturgia. Tuttavia resta una realtà complessa, perché riguarda il celebrante cioè il sacerdote che presiede la celebrazione. Purtroppo ogni sacerdote ha una sua personalità e un suo mondo spirituale e culturale, che resta difficile poterlo amalgamare e farne un modello uguale per tutti. Naturalmente i preti si preparano sia con lo studio personale sia anche con la propria comunità per meditare le letture bibliche e poi farne una riflessione adatta ed efficace per il popolo cristiano. Quindi è giusta la tua osservazione, ma non si può risolvere la questione con alcune battute e alcuni suggerimenti. Occorre che tutta la Chiesa, pastori e fedeli, prenda coscienza dell'importanza che assume l'omelia domenicale. Oggi esistono libri, convegni, incontri sacerdotali, nei quali si torna su questo argomento, si discute e si cercano gli orientamenti sempre più inerenti sia alla Parola di Dio sia alle esigenze dei fedeli. Ti ricordo però che i fedeli non sono tutti uguali e che ognuno ha una sua situazione particolare, per cui il discorso omeletico va fatto sulle verità fondamentali della fede e sui risvolti concreti per la vita di ogni cristiano, il quale, ascoltando le riflessioni proposte, deve saperle applicare e concretizzare nella propria anima e nella vita di ogni giorno. Perciò la validità dell'omelia dipende sia dal celebrante sia da coloro che ascoltano e che devono riflettere su quanto Dio comunica con la Sua Parola di vita. Cordiali saluti
Don Renzo | |
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