| Re: Gesù nasce ogni anno a Natale? 14 dic, 2013 | Don Renzo | | | Caro Lorenzo,
la tua domanda ci fa riflettere profondamente sul mistero natalizio. Ora in breve ti darò alcune chiarificazioni, anche se l'argomento richiederebbe una riflessione più vasta e approfondita.
1. Un primo aspetto da considerare è il fatto che nella liturgia della Chiesa si attua il "memoriale" dell'evento avvenuto con Cristo. Il memoriale non significa un semplice ricordo di un evento passato, come di un fatto archeologico di altri tempi, ormai risucchiato dalla storia. Al contrario esso comporta che l'evento passato si protrae misticamente ma realmente nel presente, proprio attraverso il rito liturgico, come se avvenisse ora, contemporaneamente esso ci sospinge verso il futuro per il compimento finale e perfetto, che ora viene anticipato con la festa del Natale. Il memoriale dunque unisce mirabilmente il passato, facendolo calare nel presente e insieme proiettandolo verso il futuro. Tale legame costituisce il senso profondo e vitale della liturgia che noi viviamo a Natale: non tanto una nostalgia di qualcosa che è svanito nella storia né solo un'attesa di qualcosa che ancora non c'è, ma l'accoglienza festosa e credente di una realtà che ora, quì, si attua e porta la salvezza del Cristo, che si diffonde in mezzo a noi e ci comunica la sua grazia, il suo amore e la sua pace, in modo che tutti gli uomini, di tutti i tempi e di tutti i luoghi possano partecipare all'evento della salvezza compiuto dall' incarnazione del Figlio di Dio.
2. Il secondo aspetto riguarda il mistero di Gesù, Verbo incarnato. Egli possiede insieme la realtà umana ma anche la realtà divina perché è uomo perfetto e perfetto Dio. In quanto uomo è nato e vissuto nella storia in un tempo determinato, ma in quanto Dio possiede un valore eterno e indistruttibile. Ne segue che la nascita di Gesù, compiuta una volta nella storia, assume un valore infinito che oltrepassa la storia e raggiunge tutti i momerti storici fino alla fine del mondo e nell'eternità. L' oggi, il presente, diventa portatore di vita eterna, che va al di là del tempo e dello spazio, pur inserendosi concretamente in ogni tempo storico.
Pertanto si può concludere che ogni Natale è un momento storico, con le caratteristiche terrene, ma insieme diventa il Natale che porta con sé un valore imperituro: la nascita del Figlio di Dio quale fonte e origine della salvezza di tutti gli uomini. Il Natale si apre così verso un orizzonte sconfinato, dentro il quale ci siamo anche noi oggi, come ci sono stati i nostri antenati che ci hanno preceduto sulla terra e come ci saranno coloro che verranno dopo di noi. Questo è il mistero del Natale celebrato dalla Chiesa, che abbraccia il tempo presente e l'eternità beata. Per cui il Natale è vissuto sulla terra e nel cielo, cioè nella "comunione dei santi" che unisce la Chiesa pellegrinante nel mondo con la Chiesa celeste e beata in paradiso.
Che meraviglia! Anche gli angeli, oggi come ieri e domani, tornano a cantare il Gloria a Dio nell'alto dei cieli davanti al bambino Gesù, assieme a noi e a tutte le creature che con noi lo celebrano e lo cantano sulla terra.
Don Renzo | |
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