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PRIMA CONFERENZA DI DON RENZO LAVATORI:
LA PERSECUZIONE NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI
BASILICA DEL MARTIRIO DI S. PAOLO ALLE TRE FONTANE
“LA PERSECUZIONE: perché, quando e come avviene”.
Relatore Don Renzo Lavatori
Ci sono tre elementi fondamentali che emergono dal libro degli Atti che già don Alessandro ha accennato: il primo la missione (l’evangelizzazione), il secondo la persecuzione e il terzo la Comunità cristiana: la Chiesa.
Questi tre elementi costituiscono negli Atti i pilastri sui quali Luca ha descritto i primi passi della comunità Cristiana fondata da Cristo. In questo senso sono l’espressione di una profonda verità che tocca proprio l’anima della Chiesa. Luca non fa una teologia della Chiesa, un’ecclesiologia, ma ci dà invece quegli elementi concreti, esistenziali con i quali la Chiesa è nata, cresciuta e sviluppata e mette in modo tale questi elementi che non possono essere separati: sono distinti, ma non separati. Un’autentica azione missionaria non può prescindere dal contrasto che crea, ossia la persecuzione. Dall’altra parte andiamo nella paradossalità, che proprio attraverso la persecuzione l’evangelizzazione si diffonde e si amplifica ed anche la Chiesa attraverso la persecuzione cresce, si sviluppa e si rafforza. Come è possibile questo? E’ un mistero paradossale di quella realtà che è la Comunità Cristiana in cui anche noi siamo inseriti, per cui la tematica centrale è la Chiesa, vista non solo nella sua composizione dei membri che ne fanno parte, ma anche di colui che ne è l’apostolo fondatore, pastore e missionario.
Purtroppo la corrispondenza umana non sempre raggiunge quel plauso che umanamente ci si aspetterebbe. Ma questo non è un aspetto “negativo”, perchè nella divina Provvidenza diventa un aspetto “positivo”. Ecco il mistero che si spalanca davanti ai nostri occhi e che costituisce la struttura propria della Chiesa, perchè la Chiesa non è che nei primi tempi viveva in questo modo e che poi questo modo di vivere non è stato più attuato. La Chiesa è stata descritta in questi tre elementi che sono essenziali della propria natura e che continuano e non ci può essere Chiesa senza missione, evangelizzazione e senza persecuzione, come non ci può essere evangelizzazione senza Chiesa e senza persecuzione, che c’è sempre, ma che diviene per la divina Potenza strumento di crescita e di maturazione.Sono questi gli elementi che dovremo affrontare in questi nostri incontri.
Partiamo dal primo aspetto: la Missione
La Missione, che i primi apostoli affrontano, cioè l’annuncio, avviene dopo l’effusione dello Spirito a Pentecoste e c’è l’azione che nasce da un evento soprannaturale: l’effusione dello Spirito che Gesù ha promesso, sugli apostoli riuniti nel cenacolo con Maria.
Dopo l’effusione dello Spirito inizia l’annuncio, che è l’atto della missione, dell’evangelizzazione. E’ interessante notare questo schema storico, in cui però si vede sempre l’azione di Dio. Il Vangelo di Luca annota il cammino di Gesù verso Gerusalemme, dove si consuma la sua missione. In questo cammino Gesù annuncia il Regno di Dio, la sua venuta, le sue opere, la sua passione, morte e resurrezione.
Il centro di questo annuncio è la città di Gerusalemme dove Gesù conclude il suo periodo storico-terreno. Ora la Chiesa, che è il suo prolungamento su questa terra, fa il cammino inverso: parte da Gerusalemme, dove avvengono i primi miracoli, comincia la sua missione e incontra la persecuzione. Il centro allora di questo sviluppo storico, ma anche sovra storico, perchè è indice rivelatore dell’azione onnipotente di Dio, ha questo apice nella città di Gerusalemme e negli Atti degli Apostoli rimane il centro della realtà della Chiesa: lì Gesù ha raggiunto il suo compimento e da lì parte la Chiesa per raggiungere altre regioni, ma fa sempre riferimento a Gerusalemme. Anche qui c’è un aspetto di una realtà ecclesiologica molto bella che è la nuova Gerusalemme, come l’Apocalisse ci descrive. Detto questo possiamo ora vedere come dalla città santa parte il primo annuncio del Vangelo, soprattutto con Pietro che dopo la Pentecoste fa il suo discorso coraggioso e molti si sentono trafiggere il cuore[1] e circa tremila persone accolgono la parola e il battesimo. Molti credono anche al suo discorso che egli fa dopo la guarigione dello storpio che egli compie prima di salire al tempio [2] e in quell’occasione: Molti però di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. At 4,4. Quindi è sempre più in crescita il numero dei discepoli ed è anche rilevante il numero di sacerdoti ebrei oltre quello di alcuni farisei che pure aderiscono alla fede. Cresce dunque la Chiesa in Giudea, Galilea e Samaria e sono migliaia i giudei che entrano a far parte della Chiesa, senza contare le adesioni in mezzo al popolo pagano.
Prendiamo ora un brano degli Atti dove viene evidenziato questo aspetto in cui molti accorrono alla predicazione
12Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; 13degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. 14Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore 15fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti. At 5,12-16
Quindi c’è questa fioritura meravigliosa della realtà dei discepoli di Cristo che costituiscono un gruppo consistente della realtà di una comunità che nasce e cresce. Quando però c’è questo sviluppo, anche numerico degli aderenti al Vangelo, sorgono le opposizioni: ecco il secondo aspetto la persecuzione! Questa persecuzione non è casuale ma è collegata alla diffusione del Vangelo e qui possiamo vedere come il cristianesimo non si è propagato in maniera facile, trionfalistica perchè non sono mancate le difficoltà, sia interne del gruppo dei convertiti, sia dall’esterno, da coloro che rifiutano questa adesione a Cristo e si oppongono alla sua diffusione. Infatti c’è il caso di un uomo e una donna Anania con la moglie Saffira, che avevano venduto un loro campo per fare un gesto di donazione alla comunità, ma una parte del ricavato l’hanno tenuta per loro così consegnarono nelle mani degli apostoli una parte soltanto .
3Ma Pietro gli disse: “Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Ecco i contrasti, perchè queste creature che si convertivano erano uomini come tutti noi, intrise anche di egoismo e di falsificazioni per interessi personali, ma insieme anche disposti a stare in comunità . Pietro continua:
4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio”. 5All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.
7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell’accaduto. 8Pietro le chiese: “Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?”. Ed essa: “Sì, a tanto”. 9Allora Pietro le disse: “Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te”. 10D’improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 11E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose. At 5,1-11
C’era perciò un certo disagio nelle persone che avevano aderito al Vangelo di Cristo e in questo senso c’erano difficoltà anche interne
Poi al capitolo 6 c’è l’episodio dell’istituzione delle sette:
1In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.
Si erano convertiti, ma c’era tra di loro incomprensione e tensione, come succede anche ora, sempre perché venivano trascurate le loro vedove (degli ellenisti) nella distribuzione quotidiana.
C’erano sì tensioni e conflittualità, ma anche delle sorprese perchè giungevano alla conversione anche i pagani come Cornelio [3] che chiede di essere battezzato, ma era incirconciso; questa era la difficoltà che nasceva all’interno della comunità e che ha creato incomprensioni e divisioni, perchè alcuni giudei collegavano la conversione al cristianesimo alla circoncisione, come prevedeva la legge mosaica, problema che poi Paolo spiegherà e si risolverà nel Concilio di Gerusalemme che ebbe luogo intorno all’anno 50. C’erano dunque anche dentro la comunità varie difficoltà ma soprattutto dall’esterno cominciano i primi grandi dissapori e le prime forti persecuzioni.
Abbiamo letto prima il brano in cui Pietro compiva dei miracoli e, notate, bastava addirittura solo il passaggio della sua ombra per guarire, poi sentite cosa successe:
Dopo questi fatti, nel tempio, (Atti,5) 17Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore, 18e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica credendo così di mettere fine a questa espansione così vasta della nuova dottrina. Erano gli stessi che avevano processato Cristo ed ora perseguitavano coloro che seguivano Cristo, però l’intento del persecutore non aveva ancora raggiunto lo scopo, infatti durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: 20“Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita”.
Ecco la missione! La persecuzione invece di creare sgomento, depressione scoraggiamento, crea lo slancio
21Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
I persecutori pensavano di averli abbattuti invece avevano suscitato in loro più energia. Ci troviamo di fronte ad un mistero! Leggiamo ancora:
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. 22Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire: 23“Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno”. 24Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo, 25quando arrivò un tale ad annunziare: “Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a insegnare al popolo”.
E’ evidente questo strano contrasto, ma che è anche una fioritura
26Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo.
Qui nasce la discussione tra persecutori e perseguitati
27Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a interrogarli dicendo: 28“Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui,
neanche lo nominano ed era il sommo sacerdote, Anna, colui che aveva processato Cristo,
ed ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo”. 29Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. 30Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. 31Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. 32E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui”.
ecco il segreto svelato: noi non siamo soli, ma c’è lo Spirito Santo che ci sostiene come aveva promesso Gesù: lo Spirito vi suggerirà ogni cosa
33All’udire queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte. At Cap. 5
E’ allucinante come l’istinto di morte entra nell’animo dei persecutori, e chi è che lo suscita se non il principe di questo mondo, satana?! Quindi al di là dei personaggi che agiscono in queste azioni ci sono altri personaggi nascosti: lo Spirito Santo nel gruppo degli apostoli, e satana nel gruppo dei persecutori. Quindi la lotta è dura per queste ragioni, e sarà sempre così nel corso dei secoli, non possiamo illuderci. Non può pensare il missionario cristiano di annunciare il Vangelo e avere l’applauso, non è questo il senso con cui sono stati scritti gli Atti degli Apostoli. E’ il contrario! Il missionario deve sapere che il suo annuncio sconvolge, irrita perchè chiede la conversione e a quel punto nessun altra forza può essere capace di diffondere il Vangelo se non la forza dello Spirito di Dio, che penetra nei cuori, che trafigge i cuori, come a Pentecoste hanno detto gli stessi convertiti. Non è la parola umana, ma la Parola intessuta di verità che viene dal cielo che viene dalla potenza dello Spirito, quella trafigge!
Ecco dunque il senso di questa profonda realtà di persecuzione che si intesse e possiamo vedere anche qui questo collegamento tra questo annuncio e poi la persecuzione. Questa persecuzione, come avevo già detto, non riguarda tanto le persone che perseguitano e le persone che sono perseguitate. Per comprendere questo binomio tra missione e persecuzione dobbiamo andare più a fondo, cioè a quel mistero che c’è dietro a questi fatti, perchè missione e persecuzione costituiscono un binomio vitale per la comprensione degli Atti degli Apostoli, in quanto non si dissociano mai, stanno sempre insieme. Per questo è importante vedere questo nesso perchè è il senso della persecuzione che fa da sfondo al cammino degli apostoli, ma non può essere dimenticato e tanto più sottaciuto.
Ora vediamo alcuni brani (Atti cap.4)
19Ma Pietro e Giovanni replicarono: “Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; 20noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. 21Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando motivi per punirli, li rilasciarono a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto, ossia la guarigione dello storpio avvenuta prima del tempio 22L’uomo infatti sul quale era avvenuto il miracolo della guarigione aveva più di quarant’anni.
Quindi ecco ancora la forza dell’annuncio che provoca però il rifiuto, ma poi cosa succede? Appena rimessi in libertà, (Pietro e Giovanni) andarono dai loro fratelli
perciò erano partiti incoraggiati dalla comunità dei fratelli e poi fatta l’azione ai fratelli ritornavano per riferire. L’Apostolo perciò annuncia, ma annuncia in quanto rappresentante dei fratelli con cui condivide la stessa fede, la stessa adesione a Cristo, la Chiesa
e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani. 24All’udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: “Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, 25tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide:Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane?
26 Si sollevarono i re della terra e i principi si radunarono insieme,
contro il Signore e contro il suo Cristo;
perciò avevano capito che questi persecutori si scagliavano non solo contro di loro ma prima contro il Signore e contro il suo Cristo.
Ed ora la Chiesa rivolge a Dio la sua preghiera: Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola.
Ecco la comunità che sorregge l’apostolo e infonde coraggio … è stupenda la collaborazione della Comunità
30Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù”.
Meravigliosa questa preghiera che ha subito una risposta
31Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
La Chiesa vive dunque in comunità profonda con gli apostoli nella lode nel ringraziamento nella forza di testimoniare nonostante le opposizioni e le persecuzioni la verità del Vangelo e per questo la comunità viene confortata da questa piccola Pentecoste con l’effusione dello Spirito per poter ricominciare con più energia la loro missione di diffondere il Vangelo.
Poi Luca ci dà un quadro stupenda della prima comunità cristiana
32La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 33Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. 34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto 35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
Ecco il frutto della persecuzione all’interno della Chiesa e c’è il frutto esterno dell’espansione del Vangelo, perchè gli apostoli non si arrendono e continuano a predicare e le conversioni aumentano e si diffondono.
Viste queste tre cose, possiamo adesso capire più profondamente il nesso tra la Chiesa, la missione e la persecuzione, come una traiettoria essenziale per crescere.
Possiamo vedere negli Atti degli Apostoli come la Chiesa nasce nel cenacolo con la forza che dà lo Spirito Santo, poi esce e si diffonde la parola, avvengono i miracoli, e le testimonianze degli apostoli, poi insorgono gli oppositori con una forza che sembra potente, ma in realtà non lo è: vogliono soffocare la fioritura di queste nuove energie spirituali, ma non ci riescono perchè rimangono sconfitti e con loro viene sconfitto anche l’antico avversario di Cristo.
Quindi dalla Chiesa nasce la missione, dalla missione segue la persecuzione, ma all’inverso la persecuzione agisce ma non vince! Ecco l’aspetto paradossale, anzi causa la crescita della missione e della testimonianza forte e coraggiosa degli apostoli e da qui sorge una comunità più unita, rafforzata e purificata e anche più diffusa.
C’è in sintesi questo circolo vitale: Chiesa-missione-persecuzione, ma la persecuzione suscita la missione che rafforza la comunità.
Che cosa c’è sotto? Questo è il paradosso e il mistero! Abbiamo visto che dietro ai convertiti, i discepoli, che formano la prima comunità cristiana, dietro l’annuncio e dietro i persecutori ci sono forze superiori: lo Spirito Santo, gli apostoli chiamati e costituiti da Cristo stesso, e infine c’è il principe di questo mondo. Ora questa realtà sussiste nella Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi. In questo senso dobbiamo evitare una concezione di Chiesa che prescinde dal legame dei tre aspetti e che pensa di poter vivere un messaggio cristiano autentico con un grande risultato umano, ma non è questo quello che hanno ottenuto gli apostoli. Essi hanno predicato, sì, con grande coraggio, ma hanno trovato davanti a loro un muro, di quelli che si opponevano per un verso e per l’altro verso la crescita e la fioritura vitale di membri nuovi di forze nuove di vita autenticamente cristiana nella comunità stessa.
Luca che ha scritto oltre agli Atti degli Apostoli, anche il terzo Vangelo, fa vedere lo stesso percorso che ha fatto il Maestro dietro il disegno sapiente del Padre, e lo stesso percorso lo fa la sua comunità seguendo il suo Vangelo. Non si può scappare da questo percorso perchè proviene dalla divina Sapienza: “era necessario che il Figlio dell’’uomo patisse per raggiungere la gloria …e la stessa cosa: “Era necessario che la comunità venisse aggredita e perseguita per una manifestazione del regno di Dio …” come questo è possibile?
E qui il punto che ci sorprende perchè gli strumenti umani sono inadeguati per ottenere questo… perchè più la Chiesa ha strumenti umani potenti, onerosi, più non sono adeguati per raggiungere lo scopo, più invece si rende conto che la sua forza è quella che viene dal cielo, dallo Spirito Santo, dalla fede, allora l’annuncio porta frutto e le conversioni avvengono, ma costano perchè c’è di mezzo l’opposizione del principe di questo mondo. L’Apocalisse ci fa vedere la lotta della donna che rappresenta la Chiesa e il drago, che è pronto a divorare i figli che nascono dal suo grembo, ma la donna fugge nel deserto cioè nel silenzio, nel raccoglimento, quindi nella vita profonda dell’adesione a Cristo e al Vangelo.
Possiamo concludere con questa riflessione che la Chiesa segue il cammino del Maestro che è stato perseguitato, così la Chiesa sin dall’inizio ha dovuto subire il rifiuto, la condanna, la prigione e quel rischio di morte si è verificato sin dall’inizio. C’è il bellissimo racconto del martirio S.Stefano, il primo martire, che ha dato un insegnamento stupendo prima di morire davanti a tutti mentre venivaa lapidato. Luca annota che mentre parlava il suo volto era come quello di un angelo e poi alla fine Luca conclude dicendo che durante la sua lapidazione gli esecutori deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
La morte del primo martire del cristianesimo gettò il seme per la conversione di Saulo (Paolo) divenuto il grande apostolo che portò il Vangelo su tutta la faccia della terra.
Ecco il mistero su cui dovremmo meditare e riflettere per crescere nella nostra fede quotidiana nel nostro amore alla Chiesa, per saper vedere le opposizioni sia all’interno delle nostre comunità, sia quelle all’esterno che non sono soltanto quelle violente come nei processi, pure se anche quelle oggi si verificano, ma ci sono altresì le persecuzioni morali, psicologiche e sociali, professionali ed economiche che travagliano coloro che credono. Molti vengono oggi emarginati, penalizzati per questa ragione, perchè la loro stessa presenza di fede autentica costituisce un annuncio che è scomodo per il principe di questo mondo, per cui la lotta continua. L’importante è farecome hanno fatto i primi cristiani: non cedere alla pressione né esterna né interna e rimanere saldi nell’adesione a Cristo con la fede, la preghiera e il cammino spirituale costante e continuo.
Quindi la persecuzione è questa realtà di cui non si può fare a meno.
Però dagli Atti degli apostoli impariamo che la missione non è una propaganda non è proselitismo, ma è un annuncio creduto e per questo credibile, per cui nella misura in cui noi diveniamo accoglienti della Parola di Gesù, tanto più diventiamo strumenti dell’annuncio.
Un legame dunque tra questi tre fenomeni: missione, persecuzione e Chiesa, costituisce il mistero che noi viviamo adesso anche in questa preparazione al Natale: “il Verbo si è fatto carne” lo ripetiamo nella liturgia, nei canti, nelle riflessioni. Ma noi capiamo questo evento grande che si è verificato? L’abbiamo fatto nostro? Lo viviamo nella sua immensità e bellezza sconfinata? Se sì, allora sapremo anche annunciarlo, non facendo solo il presepe, ma trasmettendo l’amore con cui Cristo si è incarnato, la sua verità, la sua disponibilità, la sua umiltà, la sua pazienza.
La Chiesa che annuncia e testimonia veramente e autenticamente il Cristo svolge la sua missione, senza pretendere nulla e Dio poi la svilupperà quando vuole, come vuole e dove vuole. Se la Chiesa viene accusata e perseguitata non può smarrirsi anzi verrà rafforzata e purificata perchè solo attraverso la purificazione cresce e si rafforza, lo si diceva anche nell’antichità “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani” (Tertulliano). Infine dobbiamo vivere e costituire, una comunità unita, perchè ognuno di noi, sorretto dalla fede di una comunità credente, possa trasmettere. come gli apostoli, la Verità di Cristo, non perdendoci nello smarrimento di sentirsi soli in questo compito, ma sapere che con noi ci sono fratelli e sorelle che pregano e soffrono perchè il Vangelo si diffonda nel mondo.
Don Renzo Lavatori
NB. Chi volesse approfondire il tema si rimanda al libro: R. Lavatori – L. Sole, Persecuzione e chiesa negli atti degli atti degli apostoli, EDB, Bologna 2003.
[1] Le prime conversioni: 37All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”. 38E Pietro disse: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 39Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”. 40Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: “Salvatevi da questa generazione perversa”. 41Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone. At cap.2
[2] La guarigione dello storpio 1Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. 2Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta “Bella” a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. 3Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. 4Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: “Guarda verso di noi”. 5Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. 6Ma Pietro gli disse: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”. 7E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono 8e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. 9Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio 10e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto. At .3,1-10
[3] Cornelio, era un centurione romano noto come uomo pio e timorato, che pregava ed era generoso nelle elemosine. La sua residenza era a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica». Gli Atti degli Apostoli (cap.10) narrano che mentre un giorno verso le tre del pomeriggio, pregava Dio desideroso di conoscerne la volontà, ebbe la visione di un angelo che gli disse di mandare degli uomini a Giaffa (Ioppe) per invitare nella sua casa un uomo di nome Simone detto anche Pietro, il quale l'avrebbe istruito su quanto chiedeva. Cornelio inviò allora due servitori ed un soldato alla sua ricerca. Pietro l'Apostolo, che era in visita alle Chiese della Giudea, aveva nel frattempo avuto una visione simbolica che gli chiariva la volontà di Dio sull'ammissione dei Gentili nella Chiesa. Pertanto incontrati i messi di Cornelio, accettò l'invito e venne a Cesarea nella sua casa. Entrato, si mise a predicare il Vangelo e mentre parlava lo Spirito Santo scese su tutti i presenti, manifestandosi con il dono delle lingue. Da qui ebbe inizio l'evangelizzazione dei «gentili».
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