C O M M E N T I
Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori
Messaggi...
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Messaggio a Marja del 25 novembre 2015
"Cari figli! Oggi vi invito tutti: pregate per le mie intenzioni. La pace è in pericolo perciò figlioli, pregate e siate portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto nel quale satana attacca e prova in tutti i modi. Figlioli, siate saldi nella preghiera e coraggiosi nella fede. Io sono con voi e intercedo davanti a mio figlio Gesù per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Commento teologico di Don Renzo Lavatori*
Un messaggio molto breve ma incisivo. Esso abbraccia alcuni aspetti importanti del momento difficile che viviamo:
1. Uno riguarda la preghiera che questa volta assume un risvolto particolare. Da una parte Maria in modo solenne e autorevolmente materno rivolge un invito pressante: “pregate secondo le mie intenzioni”. Dall’altra parte si rivolge a “tutti” senza alcuna eccezione; ciò significa che la preghiera riguarda la totalità dei suoi figli, volendo sottolineare che si tratta di qualcosa di molto importante se tutti devono essere coinvolti. In effetti l’unione di tutti nella preghiera costituisce una forza spirituale poderosa, di cui Maria sente la necessità e l’urgenza. Pertanto non si può fare i sordi o rimanere indifferenti, come se fosse la solita richiesta ripetuta ogni volta e di cui non cogliamo il significato vitale. Si tratta invece di un’arma molto vigorosa che Ella mette nelle nostre mani per sconfiggere tanti malanni. La preghiera diventa il baluardo preponderante a cui arroccarci per affrontare e superare le gravi difficoltà odierne, dentro e fuori della Chiesa. Da tenere presente che occorre una preghiera corale, cioè comunitaria, fatta dall’insieme di più persone con la medesima fede e calore. Si capisce così come siano cari al Cuore immacolato di Maria gli incontri di gruppi che si ritrovano a pregare assieme più volte, nella settimana e al mese, sia nelle chiese come nelle case, piccole chiese domestiche. Maria aggiunge che la preghiera deve essere indirizzata a Dio “secondo le sue intenzioni”. Quali sono le intenzioni di Maria? Non si scappa, perché risulta chiaro che se Ella è nostra Madre, non ha altro interesse che la salvezza dei suoi figli sotto tutti gli aspetti, fisico, psichico, sociale, spirituale, familiare. Mettendo la nostra preghiera filiale nel suo Cuore materno, di fatto diamo alla preghiera un’impronta potente che ci assicura la divina protezione e la sua grazia liberatrice e guaritrice. Attraverso sua Madre Gesù non può non intervenire in nostro soccorso; Lui stesso lo ha stabilito sulla croce e lo ha dimostrato in antecedenza alle nozze di Cana, in cui compie il miracolo del vino proprio in ragione dell’intervento della Madre.
2. Un secondo aspetto concerne la pace, “che è in pericolo”, come tutti possiamo constatare dietro gli eventi sanguinosi a cui assistiamo quotidianamente. Ma di quale pace si tratta? A noi fa impressione la guerra fratricida e sanguinosa, che rimane un drammatico flagello e una minaccia sull’umanità, ma per ottenere la vera duratura pace non bastano i rapporti diplomatici o le armi da fuoco che aizzano sempre odio, la pace viene attuata e assicurata se proviene dal Cielo, cioè da suo Figlio. Per questa ragione occorre pregare incessantemente e con grande fede, sapendo che chi prega porta nel suo cuore Dio, il suo Amore, il fuoco ardente dello Spirito Santo, la sua luce, la sua santità, porta la serenità e la quiete, allontanando ogni potenza avversa che si accanisce contro di noi o si annida dentro di noi per strapparci la speranza dal cuore. La pace perciò comincia da noi stessi e dal nostro intimo amore di Dio, che dovrebbe costantemente abitare in noi.
3. Un terzo aspetto consiste nel renderci conto che “Satana attacca e prova in tutti i modi”. Si tratta perciò di una guerra anzitutto spirituale che va combattuta strenuamente con le armi spirituali, di cui la preghiera è l’artefice principale, la fonte inesauribile della vera pace che allontana le insidie del Maligno e ci libera da ogni avversità. In tal modo diventiamo “portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto”. Parole veritiere che aprono l’animo non al turbamento ma ad una grande fiducia e che devono calare nella nostra vita concretamente e gioiosamente. La potenza divina è più forte di ogni altra forza umana e diabolica. La preghiera ci assicura di essere sorretti da tale potenza onnipotente. Maria ne è la mediatrice e colei che “intercede per noi davanti al Figlio suo Gesù”. Siamo dunque sinceramente pronti alla richiesta della Vergine che sta in mezzo a noi e ci sostiene, ci illumina, ci conforta, ci difende e prega per noi mentre chiede a noi di pregare secondo le sue intenzioni in un mirabile scambio di amore e di comunione tra Cielo e terra. Veramente un tale legame mantiene salda la nostra fede che si fa coraggiosa e fiduciosa. Se Maria, che ha sconfitto l’antico serpente, sta accanto a noi, non dobbiamo mai perdere la speranza e la gioia del cuore. A Lei si innalza il nostro affetto, la nostra docilità e la nostra confidente filiale preghiera:
Grazie, o Vergine Santa, del tuo amorevole conforto e sostegno. Sei una meravigliosa Madre di noi tuoi piccoli deboli figli. Ti vogliamo tanto bene e ci stringiamo attorno a Te nella certezza di trovare in Te il rifugio sicuro e sereno come quello dei bimbi in braccio alla Madre. Allontana le insidie del nemico infernale, converti i cuori a tuo Figlio affinché l’umanità possa ritrovare nella grazia divina un tempo di quiete e di bontà.
Messaggio a Mirjana del 2 novembre 2015
“Cari figli, desidero parlarvi di nuovo dell’amore. Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà. Desidero che la vostra fede sia salda e provenga dall’amore, perché quei miei figli che capiscono l’amore di mio Figlio e lo seguono, vivono nell’amore e nella speranza. Hanno conosciuto l’amore di Dio. Perciò, figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore. Perché la sola fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi. Mio Figlio chiede fede e opere, amore e bontà. Io prego, ma chiedo anche a voi di pregare e vivere l’amore, perché desidero che mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio ed indifferenza. Figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare! Io vi incoraggio e benedico, perché tutto ciò che è di questa terra — che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto — scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei Cieli. Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere ed abbracciare tutti i miei figli. Vi ringrazio!”
Commento teologico di Don Renzo Lavatori*
Anche questo messaggio è incentrato sull’amore, offrendoci alcuni aspetti interessanti per riflettere e crescere nella nostra vita spirituale.
1. il primo aspetto ci riporta nel cenacolo, dove la Vergine, assieme agli apostoli, prega per ottenere l’effusione dello Spirito Santo nella potenza del Figlio suo asceso al cielo accanto al Padre. Ella lo fa intendere: “Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà”. Da una parte Ella sta in mezzo a noi, raccolti attorno alla Madre, in vista precisamente di essere ricolmati dall’amore divino verso suo Figlio; dall’altra l’ambiente del cenacolo, quale luogo di raccoglimento e di preghiera, indica bene che noi siamo radunati da Maria per essere i nuovi apostoli dell’amore di Gesù verso l’umanità. Dovremmo sempre ricordarci che nelle nostre assemblee o incontri comunitari, quando stiamo assieme per pregare e lodare il Signore, soprattutto nella santa Eucaristia, Ella sta in mezzo a noi e ci sorregge nella fede, ci stimola all’amore e ci unisce nella forza salvifica di suo Figlio amatissimo. Anche le singole famiglie dovrebbero essere un piccolo cenacolo di pace e di comunione dove veglia ed agisce la Vergine. Ciò costituisce un grande tesoro spirituale e umano per ritrovare ogni volta il senso cristiano di una presenza costante di Maria che ci difende dai mali e intercede per la nostra serenità personale e familiare. L’importante che ce ne rendiamo conto e viviamo in tale atteggiamento di fede. Certamente le cose andrebbero molto meglio su tutti i fronti e per noi sarebbe un grande vantaggio e benessere fisico e spirituale.
2. La Vergine sollecita al nostro impegno per congiungere assieme la fede con l’amore, la preghiera con le opere di bontà: “figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore”. Molto importante tale connubio tra fede e amore, perché una fede, senza lo slancio interiore del cuore, resta priva di vita e di entusiasmo, si racchiude nella freddezza e nella indifferenza. Ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da profondi sentimenti di amore e di donazione sia verso Dio che verso i fratelli. La Madonna lo dice espressamente che “la fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi”. Come fanno riflettere queste precise e pungenti parole sante! D’altra parte l’azione buona, se non viene animata da una fede viva, diventa un puro efficientismo, un gesto esteriore privo di valore spirituale, che non compie la vera opera di misericordia, di conforto e consolazione, incapace di condividere le sofferenze e le gioie delle persone più bisognose. L’azione materiale così perde la sua preziosità vitale e non serve al vero bene e all’edificazione del regno di Dio, a portare la salvezza redentrice di Cristo. Solo nell’unione tra fede e amore il cristiano compie il suo impegno apostolico e fa contento Gesù, come vuole la Vergine Maria: “mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio e indifferenza”. Quante volte noi siamo soltanto operatori distratti e scontenti, spesso portatori di chiacchiere e di pettegolezzi piuttosto che di sentita compassione e pace.
3. Alla fede e all’amore si aggiunge la speranza: “figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare”. La Vergine ci dona un impegno ben preciso da cui non possiamo sottrarci se vogliamo restare suoi figli, come Lei ci chiama teneramente, amati e protetti dal suo amore materno. La speranza, unita alla fede e alla carità, costituisce un trittico composto dalle tre virtù teologali che sono l’anima di tutta la vita cristiana. La fede ci unisce a Dio in filiale abbandono; l’amore ci porta a donarci concretamente con gesti di benevolenza in ragione dell’amore divino che alberga nei nostri cuori; la speranza ci sospinge ad avere fiducia incrollabile in ogni momento, anche nelle prove più dure. Sperare in Dio contro ogni speranza umana è la forza potente del cristiano, perché si fonda sulla grazia e onnipotenza divine. Se coltiviamo queste tre virtù possiamo avere la certezza che il Signore sta accanto a noi e ci conduce verso la felicità eterna assieme ai santi. Se invece siamo immersi nelle cose materiali, come fossero il tesoro più prezioso, noi perdiamo di vista la vita vera, quella del cielo, e ci ritroveremo poveri e desolati, angosciati e irrequieti, perché “tutto ciò che è di questa terra – che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto – scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei cieli”. Una visione meravigliosa è posta sotto i nostri occhi. A noi il compito di vivere pienamente e costantemente con la speranza incrollabile che là, in paradiso, si trova la nostra felicità.
4. Consolanti sono le ultime parole della Vergine: “Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere tutti i miei figli”. Chi di noi non si sente scosso e profondamente toccato da queste rassicuranti parole. O Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi ti siamo infinitamente grati e la certezza che tu stai là, alla porta del paradiso, per attenderci con il tuo amore, ci dona forza e luce per ravvivare la fede, la speranza e la carità e così entrare in eterno accanto a te nella beatitudine senza fine. Grazie, o Maria!
* Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria.
Originale sul Blog “Messaggi di Medjugorje“ http://goo.gl/Qnwh5I
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